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Dipendenza affettiva: quando l’amore non è più amore per se stessi

2024-02-28 16:34

Dott.ssa Denjse Veneziano

Psicologia e Psicoterapia, dipendenza affettiva, amore romantico, paura dell'abbandono, sacrificio, relazioni amorose, Bassa autostima,

Dipendenza affettiva - Blog - Selfcare

Dipendenza affettiva, un concetto molto usato nel gergo comune, forse anche abusato, spessissimo associato alle donne

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“ Io non vivo senza te… ”

“ Io non sono nessuno senza te… ”

“ Senza di te mi sento perso… ”

 

Dipendenza affettiva, un concetto molto usato nel gergo comune, forse anche abusato, spessissimo associato alle donne (statisticamente sono in maggioranza, ma non le sole), oppure associate alle frasi: 

“tutti i casi clinici li incontro io”, 

“le dipendenti sono vittime di narcisisti”,

“l’altro è tossico”. 

Facciamo un po' di chiarezza clinica al riguardo! Il DSM-5, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, non include questa condizione specifica con dei criteri diagnostici veri e propri a causa dei pochi studi disponibili, se non per quanto riguarda il disturbo dipendente di personalità anche se le due condizioni in realtà non sono proprio uguali. 

Molti studiosi parlano di dipendenza affettiva inserendola più tra i capitoli delle new addictions, insieme a dipendenze differenti, come: gioco d’azzardo, shopping compulsivo ecc… classificandola quindi come love addiction. 

Quindi cos’è la Dipendenza affettiva? 

Reynaud e colleghi (2010) hanno proposto dei criteri identificativi della Dipendenza Affettiva rifacendosi in particolare ai criteri diagnostici proposti per la dipendenza da sostanze. 

La definirono come un modello disadattivo della relazione d’amore che porta a deterioramento o angoscia clinicamente significativa. La dipendenza affettiva deve manifestarsi con tre (o più) dei seguenti criteri (che si verificano in ogni momento, in un periodo di 12 mesi, per i primi cinque criteri):

  1. Esistenza di una sindrome da astinenza per l’assenza dell’amato, caratterizzata da significativa sofferenza e un bisogno compulsivo dell’altro;
  2. Considerevole quantità̀ di tempo speso per questa relazione (in realtà̀ o nel pensiero, con rimuginio e ruminazione);
  3. Riduzione di importanti attività̀ sociali, professionali o di svago;
  4. Persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione;
  5. Ricerca della relazione, nonostante l’esistenza di problemi creati dalla stessa;
  6. Esistenza di difficoltà di attaccamento, come manifestato da uno dei seguenti punti: (a) ripetute relazioni amorose esaltanti, senza alcun periodo di attaccamento durevole; (b) ripetute relazioni amorose dolorose, caratterizzate da attaccamento insicuro.

Qual è la differenza tra Amore Romantico e Dipendenza affettiva?

L'amore romantico e la dipendenza affettiva sono due concetti emotivi profondamente interconnessi ma sostanzialmente diversi. Mentre entrambi possono essere intensi e coinvolgere un profondo attaccamento a un'altra persona, le loro radici, manifestazioni e conseguenze possono essere molto differenti.

L'amore romantico include attrazione fisica, passione, intimità e un impegno verso il benessere dell'altra persona. 

Un sano amore romantico è caratterizzato da:

  • Desiderio di reciprocità: Si spera che i sentimenti siano condivisi e che ci sia un equilibrio tra dare e ricevere affetto.
  • Crescita personale: L'amore romantico può stimolare la crescita personale, incoraggiando entrambi i partner a diventare le migliori versioni di se stessi.
  • Autonomia: Anche se si desidera trascorrere tempo con l'altra persona, c'è un sano livello di indipendenza. Ogni persona mantiene i propri interessi, amicizie e tempo da sola.
  • Conflitto e risoluzione: I conflitti sono visti come opportunità per approfondire la comprensione reciproca e rafforzare la relazione.

 

La dipendenza affettiva, d'altro canto, si manifesta quando una persona diventa eccessivamente dipendente dal partner per la propria autostima, felicità e senso di identità. 

Caratteristiche principali includono:

  • Paura dell’abbandono: Un'intensa paura di essere lasciati porta a comportamenti di controllo o di accettazione passiva per mantenere il partner vicino, a prescindere dal costo emotivo.
  • Sacrificio eccessivo: Mettere costantemente le esigenze del partner prima delle proprie, a scapito della propria salute mentale, fisica e del benessere.
  • Mancanza di autonomia: Difficoltà a prendere decisioni da soli o a mantenere interessi personali al di fuori della relazione. 
  • Bassa autostima: La propria valutazione di sé è fortemente legata alla relazione e all'approvazione del partner

Quindi, mentre l'amore romantico sano cerca equilibrio, crescita e felicità reciproca, la dipendenza affettiva si aggrappa alla relazione in modo disfunzionale, spesso ignorando le esigenze personali e i segnali di pericolo di una relazione sbilanciata. L'amore sano incoraggia l'indipendenza e il rispetto reciproco, mentre la dipendenza affettiva può portare a relazioni con uno o entrambi i partner che si sentono intrappolati, sfruttati o trascurati. 

Come può essere d’aiuto un percorso terapeutico nella dipendenza affettiva? 

 

In una prima fase della terapia è importante un’accurata valutazione e formulazione del caso, in questo senso il paziente prende consapevolezza di quello che accade, ripercorrendo le proprie esperienze e strategie nel relazionarsi a livello interpersonale. 

Essere consapevoli basta? No, ovviamente è un primo passo fondamentale nella comprensione. A questo si aggiunge un lavoro che miri a un “allenamento” delle funzioni metacognitive (come, ad esempio, la capacità di comprendere le proprie emozioni), che diano uno sguardo molto più ampio. Così come l’utilizzo di alcune tecniche specifiche che riguardino l’accettazione di emozioni e vissuti, così come altre che mirano al riconoscimento dei propri bisogni e al raggiungerli nel modo più sano. 

Spesso e volentieri le risorse già fanno parte della persona, anche se non pienamente consapevole. Il lavoro mira a ricontattare quelle risorse e ad instaurarne di nuove per far fronte al disagio, come ad esempio: gestire le attivazioni emotive non tollerabili, trovare più alternative al modo di relazionarsi e sperimentare, comprendere che quello che oggi accade nelle relazioni trova una sua spiegazione nella propria storia, riconoscendo così i bisogni di base. 

Il lavoro del terapeuta, quindi, è quello di una guida che accompagna la persona a riscoprirsi e a riscoprire nuovi modi di approcciarsi alle relazioni.

BIBLIOGRAFIA 

  • A.G. Canovi (2022). Di troppo amore. Fuori dal labirinto della dipendenza affettiva, Milano, Mondadori libri S.p.A.

 

  • DSM-5, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition, Arlington, 2013; Tr.it.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, di M. Biondi- M Maj, Carocci, Milano 2014.

 

  • G.Dimaggio, P. Ottavi, R.Popolo, G.Salvatore (2019). Corpo, immaginazione e cambiamentoMilano, Raffaello cortina Editore.

 

  • Fisher H.E., Xu X., Aron A., Brown L.L. (2016). Intense, passionate, romantic love: A natural addiction? How the fields that investigate romance and substance abuse can inform each other. Front Psychol 7:687.

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