Cos'è il reflusso gastroefofageo?
Il reflusso gastroesofageo è il disturbo gastrointestinale più diffuso negli Stati Uniti e viene definito come il passaggio del contenuto dello stomaco nell’esofago o nella bocca, che causa sintomi fastidiosi.
I sintomi principali si presentano soprattutto dopo i pasti e in posizione sdraiata e sono:
- Bruciori retro sternali
- Rigurgito acido
- Difficoltà a deglutire
Sintomi meno comuni sono:
- Difficoltà a deglutire
- Dolore al petto,
- Ipersalivazione
- Eruttazione e singhiozzo
- Nausea e vomito.
I sintomi più problematici e debilitanti del reflusso gastroesofageo includono:
- Tosse cronica
- Laringite cronica
- Asma.
Alcuni pazienti con reflusso gastroesofageo sono asintomatici, soprattutto pazienti più anziani, probabilmente per una diminuita percezione del dolore o per una diminuzione dell’acidità del contenuto gastrico.
La diagnosi è spesso clinica, basata sulla presenza di sintomi, come bruciore per 2 o più giorni nell’arco di una settimana.
Quali sono le cause?
Se non trattato, il reflusso gastroesofageo può portare a complicazioni serie che includono condizioni precancerose e adenocarcinoma esofageo.
L’approccio farmacologico è considerato il primo trattamento per il reflusso, ma modifiche allo stile di vita, incluse modifiche alla dieta, sono elementi di supporto importante alla trattamento del disturbo.
Ci sono molti fattori che possono contribuire allo sviluppo del reflusso gastroesofageo.
Tra questi ci sono fattori non modificabili, come età, sesso e fattori genetici, e fattori modificabili, come lo stile di vita, la dieta, il peso eccessivo, il consumo di alcool, fumo, attività fisica vigorosa dopo i pasti e mancanza di attività fisica.
Abitudini alimentari come pasti molto abbondanti, mangiare prima di coricarsi e pasti irregolari, possono essere correlate con i sintomi del reflusso gastroesofageo.
L'osteopatia e il reflusso grastroesofageo
Il principio fondamentale dell’osteopatia è l’unità tra corpo, mente e spirito; per questo l’osteopata approccia in modo olistico al paziente, considerando tutto il corpo e il funzionamento generale dell’organismo.
Parlando del reflusso, quindi, l’osteopata osserverà le connessioni tra viscere, struttura scheletrica e sistema nervoso, cercando di capire da dove origina il disturbo.
I sintomi del reflusso, infatti, possono essere legati a delle disfunzioni che, a prima vista, potrebbero sembrare scollegate dal problema e che potrebbero variare in ogni paziente.
In particolare, l’osteopata controllerà:
- Funzione del sistema nervoso autonomo
- Disfunzioni dei segmenti vertebrali che innervano stomaco ed esofago
- Diaframma
- Pressioni alterate tra cassa toracica e addome
- Compressione del nervo frenico e del nervo vago
- Tensioni muscolari e strutturali nella zona del cardias e dello stomaco, in modo da ripristinare la corretta motilità degli organi.
In questo modo l’osteopata cerca di ristabilire l’equilibrio corretto dell’organismo e l’attività del sistema nervoso, andando a migliorare i sintomi del reflusso gastroesofageo.
Per questo motivo, l’osteopatia può essere una valida alleata nel trattamento del reflusso gastroesofageo e un’ottima terapia preventiva in caso di pazienti che presentano dei fattori di rischio.
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