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Trauma psicologico: cos’è e quali percorsi intraprendere

2024-05-05 20:02

Dott.ssa Denjse Veneziano

Psicologia e Psicoterapia, Psicoterapia, Trauma, EMDR, PTSD, Terapia Sensomotoria, Evento traumatico, psicotraumatologia,

Trauma psicologico: cos’è e quali percorsi intraprendere

Per esperienza traumatica si intende qualsiasi evento percepito come stressante che minaccia l’integrità fisica e/o psicologica, propria o altrui.

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“Le vite di alcune persone sembrano fluire come in un racconto; la mia ha avuto molte fermate e ripartenze. Questo è ciò che fa il trauma. Interrompe la trama… semplicemente accade e, dopo, la vita va avanti. Nessuno ti prepara a questo.”

Jessica Stern, Denial: A Memory of Terror 

Cosa s’intende per trauma psicologico?

Al contrario di quanto si possa credere, per vivere un’esperienza traumatica non è necessario essere sopravvissuti a una catastrofe o essere reduci di guerra.

Per esperienza traumatica si intende qualsiasi evento percepito come stressante che minaccia l’integrità fisica e/o psicologica, propria o altrui. Il termine “percepito” viene utilizzato proprio perché l’impatto varia a seconda di determinate caratteristiche della persona e del contesto in cui vive, fattori che possono innescare risposte differenti a vissuti simili. 

Oltre alle catastrofi (condizioni a rischio per una popolazione) o ad eventi (incidenti stradali, diagnosi di malattia ecc…) che sono comunemente riconosciuti come traumatici, ritroviamo altre situazioni meno “visibili”. Ad esempio, il mancato accudimento e la trascuratezza reiterati nel tempo che possono intaccare il sé della persona che li subisce. 

Chi vive questa esperienza vorrebbe “andare oltre”, ma ciò che accade in realtà è che nonostante il tempo trascorso, il trauma si riattiva al minimo accenno di pericolo. Le risposte all’allarme sono di tipo comportamentale, fisico, e porta, a lungo termine, modifiche sui circuiti cerebrali.

Come riconoscere un PTSD?

Il trauma si può manifestare con diverse condizioni cliniche, tra queste vi è il Disturbo post-traumatico da stress. Nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), per poter porre una diagnosi di questo tipo devono essere soddisfatti i seguenti criteri:

  • Esposizione a un evento traumatico in modo diretto su di sé o aver assistito all’evento subito da altri, esser venuto a conoscenza dell’accaduto subito da una persona intima ed infine l’estrema e ripetuta esposizione a dettagli vividi dell’evento;
  •  Sintomi intrusivi associati al trauma: ricordi spiacevoli ricorrenti, incubi, reazioni dissociative come i flashback e marcata reattività fisiologica all’esposizione (tensione muscolare, sudorazione, battito cardiaco accelerato ecc…);
  • Tentativi di evitamento di situazioni simili che vengono associate a quella traumatica;
  • Alterazioni negative nella cognizione e nell’affettività: non riuscire a ricordare dettagli dell’esperienza traumatica, stato emotivo negativo persistente (sensi di colpa, paura, orrore, vergogna), convinzioni distorte verso sé (sono inaffidabile o sono responsabile di quanto accaduto), convinzioni distorte verso gli altri (non posso fidarmi di nessuno);
  • Alterazioni persistenti nell’attivazione al trauma: irritabilità, comportamento impulsivo, ipervigilanza, difficoltà a concentrarsi o ad addormentarsi;
  • La durata del disturbo è superiore a 1 mese;
  • Disagio significativo nelle diverse sfere di vita come quella sociale o lavorativa.

Quali percorsi intraprendere?

Ciò che si può fare, è riacquistare il “controllo” delle emozioni e del proprio corpo, reintegrando l’esperienza alla memoria con un impatto emotivo differente. È importante intraprendere un percorso di psicoterapia all’interno del quale verranno utilizzate tecniche specifiche con evidenze scientifiche. 

EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

A volte, eventi traumatici possono causare "bug" nel nostro sistema, facendoci sentire ansiosi, spaventati o tristi anche quando non c'è alcun pericolo reale attorno a noi.

L'EMDR è come un programma di aggiornamento per il nostro "software" mentale. Durante una sessione, il terapeuta guida il paziente attraverso alcuni esercizi, come muovere gli occhi o ascoltare suoni bilaterali. Questi esercizi sembrano aiutare il cervello a riorganizzare i ricordi traumatici in modo più sano.

Immagina il ricordo traumatico come un libro spaventoso che il cervello ha letto e riletto troppe volte. L'EMDR è come prendere quel libro e riscriverlo in modo che non faccia più paura o faccia sentire male. Con ogni sessione, il libro diventa meno spaventoso finché, alla fine, non è più un problema.

Terapia Sensomotoria

Durante le sedute il terapeuta aiuta il paziente a prestare attenzione a come si sente fisicamente. È come imparare a leggere i segnali che il corpo manda. Può capitare di sentire tensione nelle spalle quando si pensa a qualcosa di spiacevole, o lo stomaco si stringe quando si ricorda un momento difficile.

Poi, il terapeuta guida attraverso esercizi di movimento e respirazione. Questi aiutano il corpo a rilassarsi e a sentirsi meglio. Può essere qualcosa di semplice come respirare profondamente o muovere lentamente le braccia e le gambe.

Il terapeuta incoraggia a prestare attenzione a ciò che si sta sentendo e a ciò che sta succedendo nel corpo. È come imparare un nuovo linguaggio, dove il corpo sta raccontando una storia su come ci si sente dentro.

Attraverso questo processo, si inizia a capire meglio il corpo e le emozioni. Imparare a gestire lo stress e a superare i momenti difficili. 

 

Terapia dei Sistemi Familiari Interni

La terapia dei sistemi familiari interni è come una riunione di famiglia nella tua mente. Durante le sessioni, il terapeuta aiuta a conoscere e a comprendere meglio queste diverse parti. Guida attraverso conversazioni immaginarie con loro, chiedendo loro cosa vogliono e perché si comportano in certi modi.

Attraverso questo processo, si inizia a capire meglio le dinamiche all'interno della mente e come queste influenzano il comportamento e le emozioni. 

Una volta identificate queste parti e le loro motivazioni, il terapeuta aiuta a trovare modi per armonizzare i conflitti e a trovare un equilibrio tra le diverse parti di sé. Può essere un po' come fare la pace tra membri di una famiglia litigiosa, aiutandoli a lavorare insieme anziché combattersi.

Con il tempo e la pratica, si impara a gestire meglio le emozioni e a prendere decisioni più consapevoli, lavorando in armonia. È un viaggio di auto-scoperta che può portare a una maggiore fiducia in se stessi e a una migliore qualità di vita.

Conclusioni

Il trauma, quindi, non è solamente causato da un evento singolo, ma può essere anche relazionale e portare con sé dolorose ferite. Ci sono diversi percorsi specifici per poter aiutare il paziente ad affrontare il vissuto traumatico, a seconda delle caratteristiche personologiche e della natura traumatica.

Ciò che accomuna tutti i percorsi citati è il coinvolgimento del corpo nella scoperta delle proprie sensazioni legate alle emozioni, soprattutto quelle coinvolte nell’esperienza traumatica. 

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2015). DSM-5. Raffaello Cortina Editore: Milano.
  • J. Lewis Herman (1992). Guarire dal trauma. Affrontare le conseguenze della violenza, dall’abuso domestico al terrorismo. 
  • G. Liotti, B. Farina (2011). Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa.
  • B. Van Der Kolk (2015). Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche.

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